Formazione partigiana in movimento durante la Resistenza

Il sacrificio di militari, partigiani e civili nella “Quinta guerra d’indipendenza”

LA RESISTENZA: NUMERI E MOTIVAZIONI

Da dove si può cominciare a far conoscere l’aspetto commovente della Resistenza? Si può cominciare dicendo che la prima Resistenza fu dei militari italiani. Il costo umano fra i partigiani fu di 40mila caduti, a cui vanno aggiunti 10mila civili uccisi nelle rappresaglie naziste

Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno” (al centro)

Un modo nuovo e più umano di vivere quel drammatico momento storico

I CATTOLICI NELL’ITALIA IN GUERRA

Dopo l’armistizio gran parte degli italiani si dimostrarono “arcistufi” della guerra, mentre i partigiani cattolici seppero offrire un contributo originale alla liberazione dell’Italia, opponendosi a ogni ingiustizia e riconoscendo la dignità di persona anche agli avversari

Un numero della rivista clandestina “Il Ribelle”

“Una trama di gesti umili, banali che nessuno ha annotato e saprà mai”

LA RIBELLIONE MORALE AL FASCISMO

La testimonianza di don Giovanni Barbareschi (1922-2018), cappellano delle Fiamme Verdi e tra i fondatori della rivista Il Ribelle, giornale clandestino a sostegno della lotta partigiana a Milano: “La Resistenza è stata anzitutto la scelta consapevole dell’umano contro il disumano”

Augusto Del Noce

Uno spettro “inafferrabile e proteiforme” agitato con arbitrio per colpire l’avversario

IL MITO ANTIFASCISTA

Tra il 1970 e il 1972 uno dei più grandi filosofi italiani del Novecento, Augusto Del Noce, dedicò una serie di articoli all’analisi del mito antifascista. Fascismo è uguale a: «primato del passato sul futuro». Antifascismo: «primato del futuro sul passato; progresso contro reazione»

Il libro

Da Calvino a Pansa, da Fenoglio a Guareschi: pagine che “bucano” la retorica del 25 aprile

CONSIGLI PER LA LETTURA

Da “Il partigiano Johnny” a “Diario clandestino”, short list di libri per riflettere su cosa sia stato l’antifascismo in Italia. Non tutti gli antifascisti erano uguali: alcuni erano anche anticomunisti e lottavano per la libertà dell’Italia. Altri sognavano la rivoluzione e rispondevano a Tito e Stalin